giovedì 5 ottobre 2017

Realizzazione di una carenatura in coroplast

Dalla teoria alla pratica: la realizzazione della carenatura in coroplast della F1 a pedali "Formula Herbie"



Dopo aver letto l'articolo sul blog scritto dal "mago del coroplast"che potete leggere cliccando qui, facciamo tesoro dei suoi consigli e passiamo all'azione. Ci serve una carenatura da montare su un quad, per poter partecipare alle gare delle Formula 1 a pedali.









Il tempo impiegato è stato di circa 20 ore, dalla realizzazione del modello in cartone fino alla struttura definitiva in plastica. La difficoltà è medio bassa, non occorrono tante competenze o lavorazioni particolari. E' un tipo di lavorazione adatta anche ai neofiti del fai da te.






La meccanica di partenza è quella, come dicevamo sopra, di un trike al quale è stato aggiungo l'assale posteriore. Essendo tutto rigido, senza sospensioni, sono a disposizione molti punti di attacco per il fondo e la struttura verticale in posizione "strategica". Le ruote esterne danno altresì una libertà che un trike non ha, in quanto non occorrono passaruota o 

fori nel sotto scocca.






Il modello di cartone consente di provare dal vivo se le dimensioni sono corrette, soprattutto in riferimento all'ingombro interno. Si può verificare se i pedali e piedi possono muoversi senza toccare le varie superfici, si può verificare se si è liberi di azionare sterzo e freni. La forma che ho adottato è il più possibile aerodinamica, nel senso di avere un fondo con una forma il più possibile "ad ala", rispettando una sezione di uscita con angoli compatibili con un flusso il più possibile regolare, con meno distacco possibile. In sostanza occorre, per quanto capito, non andare mai oltre gli 11-12° di restringimento della sezione rispetto all'asse. La struttura in cartone è molto comoda anche perché permette di creare un modello sufficientemente simmetrico, semplicemente piegando il cartone e riportando dalla parte opposta, con un pennarello, la sezione.






All'inizio la forma non mi piaceva affatto. Molto squadrata, larga e tozza, un cassonetto a pedali. Per renderla accettabile, almeno per il mio comunque scarso gusto estetico, ho dovuto lavorare sui millimetri e persino stringere di un paio di cm i pedali, levigando il perno quadro del movimento centrale...
Quei pochi mm di differenza hanno consentito di recuperare un minimo di forma grazie a un muso che è largo nella sua parte più ingombrante 42 cm contro gli iniziali 45 che vi assicuro fanno molta differenza dal punto di vista estetico. Il modello di cartone è essenziale per poter valutare questi dettagli, dal vivo. Un disegno non sarebbe altrettanto efficace. I pedali passano a 5 mm del coroplast, senza per fortuna toccarlo mai. E' tutto veramente al limite.









Una volta definita la forma, sono passato al coroplast, riportando una sezione prima girata da un lato e poi dall'altro, sulla superficie e tagliandola con l'attrezzo multiuso (quello con la lama vibrante). Se avessi usato le forbici o il taglierino sarebbe stato molto più probabile "segnare" il coroplast. Il coroplast è alveolare per cui non è facile dare un taglio netto senza rovinare la struttura. Ovviamente è stato Mino a insegnarmi questa cosa. La parte più importante dell'intera struttura è il fondo. Sul bordo esterno del fondo ho incollato (con il Bostik superchiaro) vari spezzoni di profilato a L di alluminio 20x1,5, opportunamente sagomato. Oltre all'incollaggio, per sicurezza, ho provveduto a "cucire" l'alluminio al  
coroplast con delle fascette di nylon








A questo punto si sagomano le fiancate laterali, con lo stesso sistema di cui sopra e le ho successivamente incollate e avvitate al fondo, grazie al profilo a L di cui sopra. Il fondo è stato fissato al telaio in vari punti tramite vari tubi e piastre. In particolare ho inserito un tubo di alluminio 20x2 che parte dal movimento centrale, fissato tramite due viti e che arriva fino al muso. Il tubo si nota nella penultima foto, quella presa da davanti, della formulina completa. Questo ha il compito di sostenere il fondo e di attutire eventuali urti. Nella parte anteriore del tubo ho messo una piastra piatta sagomata per creare proprio questo "paraurti" in modo che non fosse pericoloso in caso di contatto. Questa è rivettata al tubo e per sicurezza incollata con l'epossidica









Altri punti di ancoraggio sono il sedile posteriore, dove ho messo una traversa che sostenesse la parte alta della carrozzeria dietro la schiena e il muso anteriore dove c'è un tubo che è ancorato al boom e va verticalmente a sostenere la parte orizzontale del muso stesso con una specie di "T"










Oltre a colla e fascette ho usato anche del nastro americano nero per chiudere tutte le giunzioni, in particolare per la parte anteriore ho usato del nastro telato bianco per mantenere una estetica accettabile. Ovviamente sul fondo è presente un taglio per il deragliatore posteriore che altrimenti non sarebbe stato libero di muoversi. C'è anche un piccolo foro sul fondo in corrispondenza della carrucola posteriore della carenatura, che ha il guida catena che sporge leggermente.

Successivamente, dopo le prime prove, ho voluto aggiungere un profilo a L anche nella parte alta delle fiancate e una traversa che rinforzasse la stessa fiancata. Ho usato un profilato 15x7.5 che è stato sufficiente per irrobustire la struttura. Il problema di dover rinforzare è nato dal fatto che in curva questi mezzo sono molto veloci e appoggiandomi alla plastica rischiavo di sfondarla...
Ora sembra tutto a posto, non ho notato nessun tipo di cedimento.

Il peso totale della carenatura, con tutti i successivi rinforzi, si è attestato sui 4,5kg circa

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